CLEOPATRA #001: per i concorsi letterari un nuovo inizio
Tutti i concorsi letterari in scadenza a gennaio-febbraio 2024 e molto altro...
Dopo quasi sette anni dalla sua creazione, la newsletter di Concorsi-Letterari.it si trasforma, cambia “casa” e ha finalmente un nome.
Insieme al team abbiamo scelto CLEOPATRA di getto, senza pensarci troppo: ci piaceva l’idea di un nome che cominciasse con CL per richiamare quello del sito, e quello della più famosa regina degli egizi - un popolo che ha lasciato testimonianze vecchie anche di 5000 anni delle proprie scritture - ci è parso il più memorabile e appropriato.
Oltre a segnalare i bandi dei concorsi letterari in scadenza la rinnovata CLEOPATRA proporrà anche interviste (ad autori, professionisti dell’editoria e organizzatori di concorsi), consigli e approfondimenti per scrittori, recensioni e novità editoriali.
In questo numero, il primo del nuovo corso - ancora in rodaggio - sulla piattaforma Substack (in precedenza eravamo su Mailchimp), pubblichiamo un’intervista inedita all’autore del fantastico Carlo Salvoni, la recensione dedicata a "Confessioni di un misantropo" di Claudio Pozzani firmata da Maria Luperini, i consigli di scrittura di Chuck Palahniuk e un paio di novità editoriali di sicuro interesse.
Buona lettura! 😀
🟨 Intervista a Carlo Salvoni
Nel vasto panorama della letteratura contemporanea, emergono talenti che sanno coniugare la loro passione per la scrittura con un'impressionante versatilità narrativa. Carlo Salvoni è uno di questi autori eclettici che, attraverso le pagine (cartacee e non) dei suoi libri, ci porta in un mondo affascinante e inaspettato.
In questa intervista esclusiva, faremo un viaggio nella sua carriera letteraria, scoprendo i segreti del suo successo e i consigli che ha da offrire a tutti gli aspiranti scrittori.
Ma prima due parole su di lui...
Carlo Salvoni, nato nel 1980, è un autore che risiede nella provincia di Brescia, dove condivide la sua vita con la moglie e le tre figlie. La sua carriera inizia in modo sorprendente, come membro di un gruppo di death metal melodico chiamato Tragodia. Tuttavia, la sua passione per la scrittura alla fine prevale sulla musica, portandolo a dedicarsi all'arte della narrazione.
La sua produzione letteraria è variegata e ricca di opere che spaziano tra generi e pubblico. Tra i suoi lavori più noti si annoverano romanzi come “Cavalletti e cavalli” del 2013 e “Menamato” del 2016, opere indirizzate sia agli adulti che ai giovani lettori. Tuttavia, è con la narrativa fantastica che Carlo ha veramente fatto breccia nel cuore dei lettori.
Nel 2022, ha pubblicato la raccolta di storie weird intitolata “Necromitologia. Storie senza nomi” presso la casa editrice Elison, un'opera che ha catturato l'attenzione degli amanti del genere fantastico. Nello stesso anno, le sue opere sono state incluse in antologie di prestigio come “Il richiamo di Lovecraft” (Esescifi), con il racconto "Il canto al di là del ghiaccio", e “Terrorea. Materia corporis” (Horti di Giano), con il racconto “Il pane”.
Il 2022 è stato un anno di vittorie per Carlo, che si è aggiudicato il prestigioso Premio Hypnos con il racconto “Cambiano le prospettive al mondo” e ha vinto l'edizione 64 del concorso letterario NeroPremio con il racconto “Carne nutrita di carne”, successivamente incluso nella raccolta “Per chi è la notte” di Silele Edizioni.
Nel 2023, il suo racconto “Le lumache non possono saltare” è stato pubblicato da La Nuova Carne. Ha inoltre continuato a presidiare le librerie digitali con due racconti brevi: “La legge morale del tasso del miele” per Delos Digital e “L'eredità di Epimeteo” per la neonata OperaNarrativa Edizioni.
[CLEOPATRA]: Carlo, puoi condividere con noi il momento in cui hai deciso di abbandonare la musica per dedicarti alla scrittura? Come è nata questa transizione?
[Carlo Salvoni]: Non è stata una scelta deliberata di passare da una mondo a un altro. Semplicemente sono cambiate le mie priorità.
Mi sono trovato, intorno al 2004, in un momento di crisi con il mio gruppo: sentivo che il mio apporto alla band non era più così creativo e fondamentale e ho finito per abbandonare dopo molti ripensamenti.
La passione per la scrittura è nata quasi in concomitanza: avevo già iniziato a scrivere qualcosa e ho deciso di misurarmi con progetti più significativi. Non è stato un addio alla musica per far posto alla scrittura, ma un cambiamento nella mia vita.
Ciò che conta è avere comunque un percorso artistico, cercare di portare avanti dei progetti che implichino un uso fruttuoso della propria creatività, al di là del riscontro che si può poi avere.
[CLEOPATRA]: La tua produzione letteraria spazia tra romanzi e racconti, e hai toccato generi diversi. Qual è il genere che preferisci scrivere e perché?
[CS]: Se si leggono i miei libri e racconti, è facile capire che ho trovato una dimensione solo da pochi anni, da quando cioè ho iniziato a dedicarmi al fantastico in tutto e per tutto. Prima non seguivo una direzione precisa e non mi ponevo il problema di un’appartenenza a un genere.
Questo può essere anche un bene, ma nel mio caso mi ha condotto a risultati non facilmente classificabili: non si capiva precisamente a quale pubblico mi rivolgessi. Dal lockdown in poi, invece, ho scritto solo weird, horror o distopie, con alcune contaminazioni.
Questa è la strada che preferisco, il fantastico permette di sondare l’inconoscibile attraverso l’immaginazione, di affrontare temi importanti senza l’assillo di dover insegnare qualcosa o discutere determinati punti di vista. Il fantastico gratta via la scorza superficiale della realtà, sonda universi inesplorati che possono toccare anche la sensibilità più profonda. Può anche disturbare, certo, ma credo che in qualche modo possa produrre una catarsi nel lettore.
Quella del fantastico non è una letteratura consolatoria o didascalica, può essere intrattenimento, ma lascia sempre qualcosa in più di quello che comunicano le parole. Se è fatta bene, ovviamente.
[CLEOPATRA]: Nel 2022 hai pubblicato “Necromitologia. Storie senza nomi”, una raccolta di storie weird. Puoi spiegarci cosa ti ha ispirato a scrivere in questo genere e quali sfide hai affrontato durante la creazione di quest'opera?
[CS]: Avevo da poco terminato la lettura di “Nottuario” di Thomas Ligotti ed ero rimasto colpito in particolare da una racconto, “Medusa”, che continuo a considerare un capolavoro. In quella strana storia il personaggio mitologico era sfruttato per raccontare le ossessioni umane, la tensione verso il mistero, e a volte verso il male, che non osiamo raccontarci.
Non si trattava del gioco, interessante ma superficiale, di far rivivere e attualizzare i miti greci, quanto di capire che in essi c’è un nocciolo di orrore con il quale gli antichi provavano a dare una spiegazione a ciò che di inspiegabilmente violento e malvagio è in noi.
Così sono andato a recuperare quelle storie, nella classificazione, sintetica ma tutto sommato buona, che ne fa Robert Graves e mi sono lasciato trasportare dalle storie che mi colpivano di più per crearne altre. Non c’è bisogno di sforzi per aggiungere orrore ai miti antichi: contengono già tutto il male, tutto il sangue, tutte le passioni più estreme che l’uomo possa concepire.
Graves, poi, rifiuta le spiegazioni psicanalitiche e va a cercare sempre un’origine antropologica nei miti. Così scopriamo che alla base di molte favole antiche ci sono sacrifici umani, guerre, culti innominabili.
Ispirato da questo scenario, ho provato a inventare storie che del mito conservassero l’indeterminatezza (lo sforzo di non usare mai nomi propri andava in questa direzione) e la ferocia, per poi prendere altre direzioni, sempre cupe e disturbanti, che in qualche modo richiamassero, per affinità o contrasto, il mito originario, ma sempre attraverso strade tortuose e soluzioni mai immediate. Ho lavorato molto sullo stile, provando ad attingere un lessico ricercato, e sui personaggi, comuni ma in qualche modo universali. Gli unici nomi propri che ho usato sono quelli dei miti originari nei titoli.
Riconosco che in qualche caso ho calcato troppo la mano ed è difficile trovare un richiamo al mito greco originario, ma credo di aver partorito nove storie cariche di mistero con un’atmosfera no-hope.
[CLEOPATRA]: Hai vinto numerosi premi letterari, tra cui il Premio Hypnos e il NeroPremio. Qual è il segreto del tuo successo nei concorsi letterari? Hai qualche consiglio per gli aspiranti scrittori che desiderano partecipare a tali competizioni?
[CS]: Il 2022, dal punto di vista letterario, è stato un anno straordinario per me. Non avevo mai vinto nulla e sono risultato primo nei due concorsi che hai citato. Credo che questi risultati siano figli della svolta di cui ho parlato prima: ho scelto un genere, ho fatto molte buone letture, mi ci sono dedicato con tutta l’anima.
Sono state fondamentali le letture che ho fatto nel corso dell’anno precedente: ho scoperto un panorama italiano di tutto rispetto, con penne che hanno saputo colpirmi nel profondo proprio quando pensavo di non avere nulla di nuovo da scoprire. Nomi come Luigi Musolino, Nicola Lombardi, Francesco Corigliano, Stefano Cucinotta e Lucio Besana hanno prodotto storie straordinarie, capaci di emozionarmi ma anche di ispirarmi, insieme ai grandi autori internazionali. Potrei andare avanti, ma la lista si farebbe lunga.
Posso dire solo questo agli aspiranti scrittori: leggete tanto, leggete gli autori italiani, coltivate la curiosità che vi ispirano. Andate magari a leggervi le raccolte uscite dai concorsi ai quali intendete partecipare per capire se sono in linea con quanto avete scritto voi.
L’ideale non è cercare un concorso adatto alla propria opera, ma scrivere un’opera appositamente per quel concorso. Nel caso del Premio Hypnos 2022 a me è andata così, ed è stata una delle soddisfazioni più grandi della mia vita.
Sono stato molto contento anche del NeroPremio: la vittoria mi ha consentito la pubblicazione in un volume prestigioso, con la possibilità di lavorare sull’editing insieme a un autore di successo (Andrea Franco, NdR) che mi ha dato validi consigli. Lo stesso che poi, quando ha aperto la sua casa editrice, ha voluto un mio racconto come sua prima pubblicazione: una porta che, senza il NeroPremio difficilmente si sarebbe spalancata.
Nel 2023 ho guadagnato un terzo posto al Premio Esecranda di Esescifi con un racconto dal titolo “Mosche di novembre”. In questo caso ho tradotto in una storia weird le ansie e i dubbi che possono nascere dall’essere padre, portandoli all’estremo.
Anche far ricorso a un’esperienza personale significativa può dare risultati, ma al primo posto, quando si partecipa a un concorso, deve sempre esserci la cura per la propria opera, il lavoro sullo stile, la volontà di accontentare un lettore esigente. Altrimenti si scrive solo per sé stessi e si vivrà nell’illusione di aver comunque prodotto un capolavoro.
[CLEOPATRA]: La tua opera sembra affrontare temi profondi e complessi. Qual è il messaggio principale che desideri comunicare ai lettori attraverso le tue storie?
[CS]: Non c’è un messaggio principale che io intenda comunicare, mi piace pensare che ogni storia possa adattarsi alla sensibilità di chi la legge per trovare eventuali messaggi.
Per troppo tempo ho provato a scrivere storie per ragazzi con intenti edificanti, ma poi ne risentiva lo stile e anche la costruzione del contesto e della trama. Mi preoccupo di scrivere buone storie, magari con qualche punta di originalità e un lavoro sullo stile pertinente a quello che sto scrivendo.
Poi ogni tanto emerge qualche tema di interesse attuale, ma è sempre al servizio della storia e non viceversa. Posso parlare dell’inquinamento, delle risorse, dell’appiattimento della società su modelli puramente esteriori, tutti temi arcinoti, messi al servizio di storie che, penso, non sono mai state raccontate.
Mi piace in particolare analizzare alcune fasi della vita, raccontare, in contesti strani e improbabili, la fine dell’infanzia, la crisi di mezza età, l’adolescenza. In primo piano c’è la persona, lo scavo psicologico, poi, per operare questo scavo, uno stile, un contesto, una trama. Il messaggio viene da sé, credo sia giusto che dipenda più dal lettore.
[CLEOPATRA]: Come riesci a bilanciare il tuo ruolo di insegnante di Lettere con la tua carriera di scrittore? C'è un reciproco influsso tra i due aspetti della tua vita professionale?
[CS]: Quando scrivevo storie per ragazzi, come in “Cavalletti e cavalli”, sentivo che i due ruoli potevano proficuamente sovrapporsi, ma in verità credo che il mio lavoro possa stare tranquillamente separato dalla mia passione per la scrittura: è meglio non correre il rischio di voler insegnare qualcosa quando si racconta una storia. Solo così, eventualmente, i lettori saranno spinti a cercare qualcosa da imparare.
Però nell’ultimo anno ho trovato molto interessante inserire la scuola nelle mie storie: l’istruzione non come contesto per racconti dell’orrore (cosa già letta e vista), ma come fonte di stimoli narrativi per storie che scaturiscono dalle contraddizioni di quel mondo. La burocrazia infinita, lo spreco di risorse, la mancanza di una direzione unitaria, le linee guida ministeriali irrealizzabili, le riforme che non cambiano nulla, lo sguardo rivolto a modelli didattici distanti dal nostro, il merito, la fissazione per lo sviluppo delle competenze a scapito delle conoscenze: tutti aspetti che possono ispirare storie weird, surreali, assurde. Quello dell’insegnante è di per sé un lavoro weird.
[CLEOPATRA]: Quali sono i tuoi prossimi progetti letterari? Cosa possiamo aspettarci di leggere da Carlo Salvoni nel futuro?
[CS]: Per il 2024 diversi progetti bollono in pentola. Uscirà un racconto d’ispirazione musicale in una collana di Delos Digital che pubblica storie che scaturiscono dal mondo della musica. Il punto di partenza, ovviamente, uno straordinario album metal. Un paio di miei racconti usciranno su riviste specializzate nel fantastico e, cosa a cui tengo tantissimo, vedrà la luce una raccolta tutta mia, il cui filo conduttore è proprio il mondo della scuola italiana, visto attraverso la lente distorta del fantastico.
[CLEOPATRA]: Hai menzionato il tuo passato nella musica. In che modo l'esperienza nella band Tragodia ha influenzato il tuo approccio alla scrittura e alla creatività in generale?
[CS]: Il death metal è di per sé un genere estremo, che tocca tematiche forti con una musica potente, piena, indigesta alla maggior parte degli ascoltatori. Mi piace pensare che anche quello che scrivo sia indigesto, appagante, per pochi. Il death e la letteratura orrorifica e disturbante hanno in comune l’obiettivo di raccontare il male senza filtri. L’effetto, in entrambi i casi, è catartico, almeno per quanto mi riguarda.
[CLEOPATRA]: Per gli scrittori emergenti che leggeranno questa intervista, quali sono tre consigli chiave che vorresti condividere per aiutarli a crescere come autori?
[CS]: Non credo di essere la persona più indicata per dare consigli, ma lo farò comunque perché scrivo da vent’anni, ho fatto una lunghissima gavetta e mi considero ancora dentro a questa gavetta, per sempre “absolute beginner”. E poi, diciamocelo, non sono mai veramente “emerso”, quindi tre consigli da collega.
Leggete. Siate lettori forti. Lasciatevi ispirare e incuriosire da quello che leggete. Se non avete tempo per leggere, non l’avete neppure per scrivere.
Partite da due presupposti fondamentali: la gente non legge e il mercato dell’editoria è saturo. Le vostre aspettative siano fondate su questi due assiomi. Ogni piccolo passo è un successo: una pubblicazione, il riscontro di una persona che non conoscete, la segnalazione a un premio letterario.
Lavorate sullo stile, è quello che può contraddistinguervi come autori e dare un valore aggiunto alla vostra opera. Avere l’idea per una trama, conservarla nella mente fino a quando non si può stendere un appunto, lavorare in modo febbrile mentre date vita al vostro piccolo mondo: tutte cose magnifiche, esperienze che lasciano il segno. Ma poi, se si vuole fare qualcosa di veramente originale e ben costruito, è bene anche chiedersi se si vuole scrivere in prima persona, quali tempi verbali si utilizzeranno, quale registro. Lo stile non è la “parte noiosa” del lavoro, è ciò che contraddistingue un autore da uno scribacchino.
[CLEOPATRA]: Quali sono i tuoi autori e opere preferite che hanno avuto un impatto significativo sulla tua scrittura?
[CS]: Il libro che mi ha veramente spinto a scrivere è “Il maestro e Margherita” di Bulgakov. Si tratta dell’unico libro che ho letto due volte. Dopo la seconda lettura ho preso la penna, folgorato da un’idea, e ne è uscito il mio primo libro, “La via di note al Paradiso”, che è uscito nel 2010, ma l’ho scritto nel 2004.
La mia conversione al fantastico, invece, è dovuta principalmente a Philip K. Dick: la sua fantascienza potente e visionaria, i suoi mondi dai confini incerti, il suo giocare con la mente umana mi hanno introdotto in un tunnel di stimoli dal quale non sono più uscito.
Ho scritto un romanzo distopico abbastanza lungo che è ancora custodito in qualche hard disk nascosto. Non ha mai visto la luce, ma è l’opera su cui mi sono fatto le ossa per passare definitivamente alla narrativa fantastica.
Poi è arrivato Ligotti, seguito da una schiera di autori italiani che mi hanno stupito per la qualità delle loro opere.
[CLEOPATRA]: Sei appena tornato sugli scaffali virtuali con il racconto “L'eredità di Epimeteo”: come è nata la tua collaborazione con OperaNarrativa Edizioni?
[CS]: Il tutto è cominciato con la conoscenza “virtuale” con Alessandro Montoro, uno degli autori più prolifici della nuova fantascienza italiana. Ci siamo letti, ci siamo piaciuti e nell'estate 2023 mi è arrivata la sua proposta. Sarebbe stato curatore della nuova collana (Mezzora - Fondazione) per una nuova casa editrice di Andrea Franco. Anche se la fantascienza non è esattamente il mio genere, ho subito accettato, anche perché avevo già collaborato con Andrea proprio grazie al NeroPremio. Ne è uscita una distopia anomala: una tirata in prima persona con ambientazione liminale ed inserti di body horror. Non solo è stata approvata, ma ha anche aperto le danze per la nuova casa editrice: un risultato di cui vado molto fiero.
[CLEOPATRA]: C’è altro?
[CS]: Oltre alle pubblicazioni già in vista, di cui ho già parlato, mi piacerebbe trovare il tempo per misurarmi sulla lunga distanza. Scrivo solo racconti anche perché è la mia vita a impormelo: sono padre di tre figlie e la scuola assorbe molte energie. Tuttavia mi piacerebbe tornare sul romanzo, anche se questo significherebbe accantonare altri progetti.
Quanto ai contenuti, vorrei volgere ancora lo sguardo verso la pesante eredità degli antichi. Il riferimento ai miti è ancora imprescindibile, vista anche la mia formazione classica, ma vorrei attingere più esplicitamente al mondo della tragedia greca.
Infine non mi dispiacerebbe produrre qualcosa con una più spiccata vena ironica, inserire contaminazioni anche comiche nel weird e nell’horror sarebbe una sfida non da poco.
Carlo Salvoni è senza dubbio un autore che ha saputo reinventarsi e affrontare con successo sfide diverse nel mondo della letteratura.
Le sue storie sono un'ispirazione per molti aspiranti scrittori, e le sue parole offrono preziosi insegnamenti su come raggiungere il successo nella scrittura creativa. Restate sintonizzati per ulteriori opere avvincenti da questo talentuoso autore, che ci porterà sicuramente in nuovi mondi letterari affascinanti.
🟡 La recensione di “Confessioni di un misantropo”
Maria Luperini, nostra abbonata e “scrittrice e pittrice di sogni” da Genova, ha pubblicato qualche giorno sul suo profilo Instagram una recensione a “Confessioni di un misantropo” (La nave di Teseo, 2023) di Claudio Pozzani. La riproponiamo col suo permesso ai nostri lettori.
Claudio Pozzani è poeta e romanziere, nonché ideatore e direttore artistico da quasi trent’anni del Festival Internazionale di poesia di Genova.
Il suo romanzo ripercorre, nella forma di un’intervista resa in una trasmissione televisiva, l’intera vicenda umana, artistica e politica dell’unico sopravvissuto del Quadrumvirato che, in un futuro distopico, ha instaurato la cosiddetta “dittatura dei creativi”.
Come rimediare al degrado culturale imperante, al predominio volgare e bugiardo dei media, all’umiliazione delle scienze umane rispetto a un uso passivo della tecnologia?
Il protagonista di questa storia, insieme ai compagni del Quadrumvirato, risponde con un paradosso: l’imposizione della libertà. Ovviamente, come tutte le cose indotte con la violenza, anche questa è destinata a fallire.
Con uno stile semplice e diretto, l’autore fa riflettere sui pericoli della rinuncia al pensiero critico e dell’atteggiamento passivo di fronte al progresso informatico e tecnologico.
A tratti, emerge il suo spirito di poeta, laddove tratteggia con sincerità ma profonda empatia l’infelicità e la solitudine umane, a cui non riesce a rimediare nemmeno la libertà imposta con la “dittatura dei creativi”. Come se l’arte, per chi la crea e per chi ne usufruisce, non bastasse di per sé a curare.
Resta l’educazione alla bellezza, al suo riconoscimento in ogni cosa della vita umana e della natura, e proprio la poesia, con il suo linguaggio spirituale e la voce come semplice mezzo di comunicazione, resa comprensibile al di là del livello intellettuale dell’ascoltatore, può essere il veicolo della rinascita.
Il libro si chiude con un’apertura alla speranza e alla fiducia in una nuova generazione di creativi.
🟠 I consigli di scrittura di Chuck Palahniuk
Chuck Palahniuk (“Fight Club”, “Invisible Monsters”, “Ninna nanna”) è tra i miei scrittori preferiti e le sue “13 regole di scrittura” girano sul web ormai da molti anni (le potete trovare QUI, QUI e QUI): vale la pena conoscerle e leggerle.
Sono state un ottimo spunto per il suo “Tieni presente che”, un ibrido tra un'autobiografia e un corso di scrittura creativa che vi consiglio di leggere (è interessante, utile e spassoso).
Al loro interno è citato Tom Spanbauer, scrittore americano che vive a Portland (Oregon), dove insegna un corso intitolato "Scrittura pericolosa": è stato uno dei “maestri” di scrittura del giovane Chuck.
Ecco i consigli di Palahniuk per gli scrittori:
1: Tempo
Due anni fa, quando scrissi il primo di questi saggi fu a proposito del mio metodo di scrittura “con timer da cucina”. Non avete mai visto quel saggio, ma eccovi il metodo: Quando non avete voglia di scrivere, programmate un timer da cucina su un’ora (o mezz’ora) e sedetevi a scrivere finché suona il timer. Se ancora odiate scrivere, siete liberi dopo un’ora. Ma normalmente, giunti al momento in cui suona il timer, sarete così coinvolti dal vostro lavoro, vi piacerà così tanto che continuerete. Invece di un timer da cucina, potete fare un carico di vestiti nella lavatrice o nell’asciugatrice e usare quello per dare un tempo al vostro lavoro. Alternare il compito cerebrale della scrittura con il lavoro meccanico della lavanderia o del lavaggio dei piatti vi darà le pause necessarie perché giungano nuove idee e ispirazioni. Se non sapete cosa seguirà nella storia… pulite il bagno. Cambiate le lenzuola. Cristo Santo, fate le polveri al computer. Un’idea migliore arriverà.
2: Il vostro pubblico è più intelligente di quanto crediate.
Non abbiate paura di sperimentare con strutture narrative o salti temporali. La mia personale teoria è che le giovani generazioni di lettori si tengano a distanza dalla maggior parte dei libri – non perché questi lettori siano più stupidi di quelli delle generazioni passate, ma perché il lettore di oggi è più intelligente. Il cinema ci ha reso molto sofisticati in merito alla narrazione di storie. E il vostro pubblico è più difficile da colpire di quanto possiate immaginare.
3: Prima di sedervi a scrivere una scena, rimuginatela nella vostra mente e chiarite a voi stessi lo scopo di quella scena
Quali eventi precedentemente iniziati saranno interessati da questa scena? Quali basi saranno poste per scene successive? Come potrà questa scena contribuire allo sviluppo della vostra trama? Mentre lavorate, guidate, fate ginnastica, mantenente questo solo problema nella vostra mente. Prendete qualche appunto quando vi vengono delle idee. E solo quando avete stabilito l’ossatura della scena – allora, sedetevi e scrivetela. Non mettetevi a quel noioso, polveroso computer senza aver qualcosa in mente. Non affaticate il vostro lettore con una scena in cui poco o niente accade.
4: Sorprendete voi stessi
Se riuscite a portare la storia – o a far sì che la storia porti voi – a un punto tale da sconvolgere voi stessi, allora potrete sorprendere il vostro lettore. Laddove voi vedrete delle sorprese ben pianificate, è molto probabile che anche il vostro sofisticato lettore le vedrà.
5: Il punto morto
Quando arrivate a un punto morto, tornate indietro e leggete le vostre scene precedenti, cercando personaggi abbandonati o dettagli che potete resuscitare come “pistole sepolte”. Quando stavo scrivendo il finale di “Fight Club”, non avevo idea di che cosa fare con il palazzo di uffici. Ma rileggendo la prima scena, ho trovato il commento che avevo lasciato cadere a proposito di combinare nitroglicerina e paraffina e di come fosse un metodo dall’esito incerto per fabbricare esplosivo plastico. Quella frasettina stupida (… la paraffina non ha mai funzionato per me…) fece risorgere la perfetta “pistola sepolta” alla fine e salvò il mio culo di raccontastorie.
6: I party
Usate la scrittura come la vostra scusa per indire un party alla settimana – anche se chiamerete quel party “workshop”. Ogni istante che passate con altre persone che stimano e supportano la scrittura, quegli istanti controbilanceranno tutte le ore che passate da solo, scrivendo.
Persino se un giorno venderete il vostro lavoro, nessuna cifra di denaro vi ricompenserà per il tempo che avete speso in solitudine. Perciò, prendetevi subito la vostra “ricompensa”, fate della scrittura una scusa per stare fra la gente. Quando raggiungerete la fine della vostra vita – credetemi, non vi guarderete indietro per assaporare i momenti che avete passato da soli.
7: Imparate a convivere con il Non Conoscere
Questo piccolo consiglio è giunto passando per un centinaio di personaggi famosi, attraverso Tom Spanbauer fino a me e ora, a voi. Più a lungo permettete a una storia di prendere forma, migliore sarà la sua forma finale.
Non affrettate o forzate il finale di una storia o di un libro. Tutto ciò che dovete conoscere è la prossima scena, o le prossime scene. Non dovete conoscere ogni momento dal principio alla fine, infatti, altrimenti sarà noioso come l’inferno da realizzare.
8: Se avete bisogno di maggiore libertà nel muovervi nella storia, di revisione in revisione cambiate i nomi dei personaggi
I personaggi non sono veri, e non sono voi. Cambiandone arbitrariamente i nomi, prenderete la distanza necessaria per poter veramente torturare un personaggio. O peggio, eliminate un personaggio, se è quello che la storia richiede.
9: Dialoghi
Ci sono tre tipi di discorso – non so se sia VERO, ma l’ho sentito a un seminario e mi è sembrato sensato. I tre tipi sono: Descrittivo, Istruttivo, ed Espressivo. Descrittivo: “Il sole si era alzato…” Istruttivo: “Cammina, non correre…” Espressivo: “Ahi!” la maggior parte degli scrittori di narrativa usano solo una – al massimo, due – di queste forme. Quindi usatele tutte e tre. Mischiatele fra loro. La gente parla così.
10: Scrivete il libro che vorreste leggere
(Più facile e dirsi che a farsi, vero? NdR)
11: Fotografie
Fatevi scattare adesso le fotografie da mettere sulle sovracopertine, finché siete giovani. E procuratevi i negativi e i diritti su quelle fotografie.
12: Scrivete delle questioni che vi toccano
Sono le sole cose di cui vale la pena scrivere. Nel suo corso, intitolato “Scrittura Pericolosa,” Tom Spanbauer insiste sul fatto che la vita è troppo preziosa per spenderla scrivendo piatte, convenzionali storie nei confronti delle quali non provi nessun attaccamento. Ci sono così tante che di cui Tom ha parlato ma che ricordo solo per metà: l’arte della “manomissione”, che non saprei ripetere con precisione, ma che ho capito riferirsi all’attenzione da prestare nello spostare il lettore attraverso i vari momenti della storia. E “sous conversation,” che ho capito intendere il messaggio nascosto, sepolto al di sotto della storia ovvia.
Poiché non mi sento a mio agio a descrivere argomenti che ho capito solo a metà, Tom ha accettato di scrivere un libro sul suo workshop e sulle idee che insegna. Il titolo temporaneo è “A Hole In The Heart,” e [Tom] pensa di averne una bozza pronta per Giugno 2006, con una data di pubblicazione definita per l’inizio del 2007.
13: Un’altra storia su una vetrata natalizia
All’incirca tutte le mattine, faccio colazione nello stesso locale, e questa mattina un uomo stava dipingendo la vetrata con decorazioni natalizie. Pupazzi di neve. Palle di neve. Campanelli. Babbo Natale. Se ne stava sul marciapiedi, dipingendo nel freddo assiderante, il suo fiato fumante, alternando pennelli e rulli con vari colori di vernice. Dentro il bar, clienti e camerieri lo guardavano stendere vernice rossa e bianca e blu sul lato esterno della vetrata. Dietro di lui, la pioggia divenne neve, che cadeva di traverso spinta dal vento.
I capelli del pittore erano di tutte le sfumature di grigio, e la sua faccia era cadente e rugosa come il sedere vuoto dei suoi jeans. Tra un colore e l’altro, si fermava per bere qualcosa da un bicchiere di carta.
Guardandolo dall’interno, mangiando uova e pane tostato, qualcuno disse che era triste. Questo cliente disse che l’uomo era probabilmente un artista fallito. C’era probabilmente whiskey nel bicchiere. Probabilmente aveva uno studio colmo di dipinti che nessuno ha voluto e ora si guadagna da vivere decorando le vetrine di ristoranti che puzzano di formaggio e di negozi di alimentari. Proprio triste, triste, triste.
Questo pittore continuava a stendere il colore. Tutta la bianca “neve”, prima. Poi qualche macchia di rosso e di verde. Poi qualche contorno che ha trasformato le chiazze di colore in calze e alberi di Natale. Un cameriere si aggirava, versando caffè alla gente, e dicendo, “È così pulito. Mi piacerebbe saperlo fare io…”
E sia che invidiassimo o compatissimo questo tipo al freddo, lui continuava a dipingere. A aggiungere dettagli e strati di colore. E non sono sicuro di quando accadde, ma a un certo momento non era più lì. I disegni erano in sé così ricchi, si adattavano alle vetrine così bene, i colori erano così luminosi, che il pittore se n’era andato. Sia che fosse un fallito o un eroe. Era scomparso, andato chissà dove, e tutto ciò che noi vedevamo era il suo lavoro.”
🟧 Novità editoriali per scrittori
Ecco un paio di nuovi libri che gli scrittori (o aspiranti tali) potrebbero trovare molto interessanti e utili…
✒ Manuale per aspiranti scrittori. 3x5 non fa 15
di Giuseppe Cesaro - Round Robin Editrice (15 settembre 2023)
Da anni editor, ghostwriter e autore per diverse case editrici – La Nave di Teseo, Bompiani, Mondadori, Rizzoli, Skira – Giuseppe Cesaro invita i lettori di questo Manuale a sbirciare nel suo scrittoio, offrendo consigli, regole e spunti a chi si appresta a navigare con passione tra le tempestose onde di una delle più amate imprese creative: la scrittura.
Ma attenzione: qui non troverete facili trucchi e segreti risolutivi, piuttosto qualche scomoda verità di solito taciuta e, soprattutto, i punti chiave di un metodo di scrittura perfezionato nel corso di trent'anni di carriera. Un metodo che non pretende di essere universale, ma una solida base di approfondimento e riflessione per tutti gli aspiranti scrittori, accompagnata da qualche consiglio pratico per non perdere la rotta.
Il Manuale è anche l'occasione per sfatare qualche leggenda sulla scrittura narrativa: la trama? Un mezzo, non un fine. È bene cominciare a scrivere sempre dall'inizio della storia… o forse no? L'originalità? Un falso mito. E il rispetto della grammatica? Sopravvalutato. Lasciatevi sorprendere e ispirare dalle riflessioni di uno scrittore e "addetto ai lavori" disposto a guidarvi in un'avventura intellettuale lunga un'intera vita. Sì, perché la scrittura è come gli scacchi: pochi minuti per imparare le regole, una vita – se basta – per imparare a giocare.
✒ Scrivo ergo sum. Piccolo manuale di scrittura ai tempi dell'intelligenza artificiale
di Andrea De Benedetti - Il Sole 24 Ore (15 dicembre 2023)
Scriviamo ogni giorno, tantissimo, sulla carta e sugli schermi dei nostri dispositivi, al lavoro e nel privato. Eppure, scrivere un testo chiaro, comprensibile e allo stesso tempo preciso e completo non è cosa semplice. Per fortuna, esistono linee guida che possono essere d’aiuto e consigli da seguire per scrivere testi più efficaci e affrontare consapevolmente le nuove sfide lanciate dall’intelligenza artificiale.
Questo libro vuol essere una piccola bussola per studenti, professionisti e in generale tutti coloro che credono nella parola scritta come strumento dall’insostituibile potere comunicativo. Perché la scrittura è destinata a rimanere, anche nel peggiore degli scenari, il più importante presidio della nostra sovranità intellettuale e la più profonda testimonianza della nostra essenza umana.
🔶 Tutti i bandi di concorso in scadenza
Ecco tutti i concorsi letterari in scadenza nei prossimi due mesi e mezzo circa, da gennaio a metà marzo 2024…
🟡 NeroPremio
Organizzato da: LaTelaNera.com
Edizione: LXXIV
Scadenza: 13/03/2024
Concorso letterario gratuito per racconti • "di genere" giallo/crime horror/weird fantasy fantastico (opere inedite)
Premi in Pubblicazione
Bando concorso ufficiale: Approfondisci
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🟡 Premio Letterario Nazionale Bukowski
Organizzato da: Giovane Holden Edizioni
Edizione: XI
Scadenza: 09/03/2024
Concorso letterario a pagamento per romanzi • racconti • poesie • (opere inedite)
Premi in Pubblicazione
Bando concorso ufficiale: Approfondisci
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🟡 Concorso di Saggistica L'economia diversamente spiegata
Organizzato da: Fabbrica delle Illusioni Srl
Edizione: I
Scadenza: 29/02/2024
Concorso letterario gratuito per saggi • (opere inedite)
Premi in Denaro
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🟡 Premio Officina delle Storie Raccontate: La brace dei ricordi
Organizzato da: Rupe Mutevole
Edizione: III
Scadenza: 29/02/2024
Concorso letterario gratuito per racconti • poesie • opere visive • (opere inedite)
Premi in Pubblicazione
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🟡 Kerasion
Organizzato da: Comune di San Pietro Apostolo (CZ)
Edizione: V
Scadenza: 29/02/2024
Concorso letterario gratuito per romanzi • raccolte di poesie • raccolte di racconti • saggi • (opere edite)
Bando concorso ufficiale: Approfondisci
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🟡 Una storia per il cinema
Organizzato da: Cineheart ETS Associazione Culturale
Edizione: V
Scadenza: 29/02/2024
Concorso letterario a pagamento per romanzi • racconti • (opere edite e inedite)
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🟡 Concorso letterario Città di Santhià Jacopo Durandi
Organizzato da: Comune di Santhià
Edizione: VIII
Scadenza: 29/02/2024
Concorso letterario a pagamento per racconti • poesie • (opere inedite)
Premi in Denaro
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🟡 Premio Letterario Internazionale Xenia Book Fair
Organizzato da: Associazione Culturale Xenia Book Fair
Edizione: III
Scadenza: 28/02/2024
Concorso letterario a pagamento per romanzi • raccolte di poesie • (opere inedite)
Premi in Denaro
Premi in Pubblicazione
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🟡 Premio Nazionale di Poesia e Narrativa Raffaello Cioni
Organizzato da: Pro Loco Per Barberino
Edizione: XXII
Scadenza: 28/02/2024
Concorso letterario a pagamento per racconti • poesie • (opere edite e inedite)
Premi in Denaro
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🟡 Premio Nazionale Letterario Civica di Calenzano
Organizzato da: Associazione Amici di Civica
Edizione: V
Scadenza: 28/02/2024
Concorso letterario a pagamento per racconti • poesie • (opere inedite)
Premi in Denaro
Premi in Pubblicazione
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🟡 Premio Internazionale Thrinakìa
Organizzato da: Organizzazione di Volontariato Le Stelle in Tasca
Edizione: VII
Scadenza: 28/02/2024
Concorso letterario a pagamento per romanzi • racconti • poesie • saggi • (opere inedite)
Premi in Pubblicazione
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🟡 Concorso Letterario Nazionale 88.88
Organizzato da: Associazione culturale YOWRAS
Edizione: X
Scadenza: 08/02/2024
Concorso letterario a pagamento per racconti • (opere edite e inedite)
Premi in Denaro
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🟡 Concorso Nazionale di Poesia Vittoria Elli
Organizzato da: Comune di Carugo (CO)
Edizione: XIX
Scadenza: 03/02/2024
Concorso letterario gratuito per poesie • (opere inedite)
Premi in Denaro
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🟡 Premio InediTO - Colline di Torino
Organizzato da: Associazione culturale Il Camaleonte di Chieri (TO)
Edizione: XXIII
Scadenza: 31/01/2024
Concorso letterario a pagamento per romanzi • racconti • raccolte di poesie • poesie • saggi • (opere inedite)
Premi in Denaro
Premi in Pubblicazione
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🟡 Racconti di Viaggio
Organizzato da: Associazione Liberi nell'Arte
Edizione: I
Scadenza: 31/01/2024
Concorso letterario a pagamento per racconti • (opere inedite)
Premi in Denaro
Premi in Pubblicazione
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🟡 Carlo Ulcigrai
Organizzato da: GENERALI - Circolo Aziendale - TRIESTE
Edizione: XXV
Scadenza: 31/01/2024
Concorso letterario gratuito per racconti • (opere inedite)
Premi in Denaro
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🟡 Ed io rinascerò in nuove parole
Organizzato da: Circolo Poetico Culturale L’Alba APS
Edizione: I
Scadenza: 31/01/2024
Concorso letterario gratuito per raccolte di poesie • poesie • (opere edite e inedite)
Premi in Denaro
Premi in Pubblicazione
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🟡 Premio Nazionale di Narrativa Storie Inaspettate
Organizzato da: FITeL (Federazione Italiana Tempo Libero)
Edizione: VIII
Scadenza: 31/01/2024
Concorso letterario gratuito per racconti • (opere inedite)
Premi in Denaro
Premi in Pubblicazione
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🟡 Premio Nazionale di narrativa Storie di pianura
Organizzato da: Associazione Culturale Gruppo Scrittori Ferraresi
Edizione: III
Scadenza: 31/01/2024
Concorso letterario a pagamento per racconti • (opere inedite)
Premi in Denaro
Premi in Pubblicazione
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🟡 Parole e Poesia
Organizzato da: Associazione Culturale La Nuova Poesia
Edizione: XVI
Scadenza: 30/01/2024
Concorso letterario a pagamento per racconti • raccolte di poesie • poesie • (opere edite e inedite)
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🟡 Premio Cimitile
Organizzato da: Fondazione Premio Cimitile
Edizione: XXIX
Scadenza: 03/01/2024
Concorso letterario gratuito per romanzi • raccolte di racconti • (opere inedite)
Premi in Pubblicazione
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In chiusura un messaggio di servizio: cerchiamo collaborazioni per la newsletter. Siamo alla ricerca di autori che desiderino condividere con i nostri lettori le proprie recensioni, di vincitori di concorsi letterari da intervistare, di libri da presentare ai nostri lettori. Per proporre e proporsi basta scrivere a: concorsiletterari@substack.com
Per questo primo numero di CLEOPATRA è tutto. Ci si rilegge tra un mese circa, il 3 di febbraio. E buona scrittura a tutti!